
Calusco ebbe numerose ed importanti fortificazioni.
Già nel 1127 troviamo citato il castello di Calusco, ampliato
poi nel XII-XIV secolo, purtroppo demolito nella seconda metà del
XX e del quale resta solo una torre presso i giardinetti. A Baccanello
si trovano tracce medioevali all'interno del convento (che conserva
anche gallerie scavate nell'argilla) ed un rialzo detto Castello.
Un castello di Baccanello, passato poi ai Colleoni, è citato nel
1068. Dal 1098 troviamo quello di Monte Giglio, che aveva una robusta
torre, purtroppo sconsideratamente demolita il 25 agosto 1958. Vi
era poi il castello di Vanzone, citato forse nel 1099, sicuramente
nel 1126, chiamato poi Castellazzo o Scarlazzo. Alla Ca' dè Anzù
esiste ancora una torre medioevale. Infine esisteva una torre, citata
come toponimo sin dal 1161 e dal 1255, poi inglobata nell'attuale
villa Colleoni nella contrada Torre. Questo edificio, riedificato
a partire dal 1757, reca sculture di Antonio Maria Pirovani (1704-1770):
lo stemma colleonesco e le statue dei personaggi della famiglia,
lo scalone venne affrescato da Carlo Innocenzo Carloni (1686-1775)
e la galleria da Domenico Brignoli (1694?-1757). Nelle varie contrade
del paese si trovano interessanti tracce di edifici medioevali e
rinascimentali (fra i quali uno che reca all'interno una piastra
con stemma Colleoni), molti dei quali con tipiche cantine sotterranee
scavate nell'argilla.
Caratteristica di Calusco è poi il grandioso ponte sull'Adda,
detto Ponte di Calusco o di Paderno od anche di San Michele, costruito
nel 1888 interamente in ferro e bulloni senza saldature dalle officine
di Savigliano (Cuneo) e lungo circa 315 metri, con al di sopra la
strada carrale ed al di sotto la ferrovia.
Va segnalato pure l'edificio scolastico ampliato nel 1934-1935
su progetto dell'architetto Luigi Bergonzo e sotto la direzione
dell'architetto Alziro Bergonzo.

Da menzionare sono anche il monumento ai Caduti, eretto nel
1921 e quello all'Immacolata, benedetto il 29 agosto 1954 dal Cardinale
Angelo Giuseppe Roncalli.
Della vecchia chiesa di San Fedele, fondata secondo la tradizione
sul luogo ove San Fedele, patrono di Calusco, eresse una croce,
si sono trovati documenti fin dal 1125. L'edificio venne più volte
ampliato, consacrato una prima volta l'8 dicembre 1510 ed una seconda
pare l'8 dicembre 1625 per essere poi nuovamente ampliato nel 1785.
Venne decorato con affreschi di Antonio Cifrondi. Vi si trovavano
sculture di Antonio Maria Pirovano (1794-1770) ed alcune opere dei
secoli XVI-XVIII, alcune delle quali della scuola del Rubens, poi
traslate nella nuova Chiesa tra cui due angeli intagliati di Carl'Andrea
da Arona (1696). La chiesa venne dismessa e nel 1975 definitivamente
trasformata in edificio civile, ma conserva ancora la base del campanile
medioevale.
La nuova chiesa di San Fedele fu edificata dopo che nella
seconda metà dell'Ottocento si rese necessaria la costruzione di
una nuova e più ampia chiesa parrocchiale. L'incarico della progettazione
venne affidato all'architetto Antonio Preda di Ponte San Pietro.
La prima pietra venne posta il 24 luglio 1864 dal vescovo Pietro
Luigi Speranza. Venne consacrata il 7 dicembre 1886 da Pietro Carsana,
vescovo di Como e già parroco di Calusco ed ornata da affreschi
di Luigi Galizzi del 1881 e da stucchi di Costante Moscheni e dei
fratelli Rigamonti di Bergamo. All'interno, oltre alle opere della
vecchia chiesa, conserva statue di Giacomo Manzoni, tabernacoli
di Costante Manzoni, stucchi del De Carlini di Milano, letturino
del coro, confessionali, usci in noce sulle porte laterali di Pietro
Salvi di Almenno San Bartolomeo, oltre ad un organo di Adeodato
Bossi del 1885. L'altare maggiore venne realizzato dalla ditta Paleni
nel 1895 con pietre donate dal Papa. Nel 1960 i finestroni furono
decorati dal pittore Claudio Nani. Nel 1876 venne realizzato lo
scurolo dedicato alla Madonna del Cenacolo. La grande cupola, coronata
dalla statua dell'Immacolata, è visibile da grandi distanze.

La chiesa di San Michele di Verghi venne fondata oltre un
millennio fa presso l'Adda, in prossimità di alcuni corni di roccia
e demolita nell'ottobre 1575. Alla fine dell'XI secolo i Signori
di Calusco fondarono in quel luogo un monastero in onore della Santissima
Trinità, donando le chiese di San Salvatore, San Michele e Sant'Eusebio.
è interessante la dedicazione alla Trinità in rapporto ai titoli
longobardi e forse ariani di San Michele e San Salvatore. Primo
priore ed istitutore della chiesa e del monastero fu Nazario, presbitero
e monaco, che il 24 marzo 1099 donò il tutto al Papa, che nel 1132
lo donò, a sua volta, ai Canonici di Sant'Alessandro in Bergamo.
Ancor'oggi restano le fondamenta della piccola chiesa absidata di
circa 12.50x8 metri ed alcune tracce di murature sullo spuntone
di roccia adiacente, pertinenti agli edifici del monastero.
Nel 1836 venne costruita la nuova cappella dei morti della
peste, sepolti nei dintorni e che si vede ancor'oggi, con all'interno
alcuni affreschi.
La chiesa di San Giuliano ora detta Santa Maria Bambina di
Vanzone, citata dal 1260 circa, nel XIV e XVII secolo aveva il suo
chierico. Dopo vari rifacimenti nel 1769, venne riedificata all'incirca
nelle forme attuali. Anch'essa conserva al suo interno interessanti
opere d'arte, fra cui tele di Gaetano Peverada (1742-1819).
La chiesa di Sant'Eusebio, fondata nel castello di Calusco,
citata nel 1099 e 1132, scomparve precocemente.
I documenti parlano anche di una chiesa di San Salvatore,
citata dal 1199 al 1126, che appare legata a San Michele, anzi sembra
che abbia fatto un corpus unico con la stessa.
Citata sin dal XVI secolo, anche se probabilmente antecedente,
è la chiesa di Santa Maria Assunta a Baccanello. Presso di essa
i conti Colleoni decisero di fondare un convento di Frati minori;
già nel 1597 contattarono i Frati di Santa Maria delle Grazie in
Bergamo e nel 1605 si iniziò la costruzione del convento, concluso
nel 1609. Nel 1618 iniziò l'ampliamento della chiesa, che venne
decorata da una Madonna e Santi di Francesco Zucchi (1570/1575-1627)
e consacrata dal vescovo Federico Cornaro il 22 aprile 1625. Nel
1638 furono poste nel coro due tele del cavalier Giovanni Barberini
e nel 1706 una tela dell'Assunta, opera di Francesco Dossi di Terno.
Nel 1725 venne costruita la cappella di San Pietro d'Alcantara,
mentre l'organo di Francesco e Giovanni Bossi risale nel 1780. Il
convento venne soppresso nel 1797, riattivato fra il 1800 e il 1810,
nuovamente soppresso e riattivato nel 1888-1890. A questo convento
fu particolarmente legato Angelo Giuseppe Roncalli, poi papa Giovanni
XXIII. Dal 1304 troviamo poi citata la chiesa di Sant'Ambrogio,
alla Torre, fatta ricostruire dal conte Francesco Colleoni nel 1757-1759
in quanto annessa al suo palazzo.
Nel 1944 le Suore che erano entrate in possesso di parte del
palazzo, vi ricavarono la cappella di Santa Maria Consolatrice.
Il Parco dell'Adda Nord comprende i territori di pianura attraversati
dal fiume Adda, a valle del lago di Lecco. In questa parte il fiume
si snoda all'interno di un paesaggio dalle caratteristiche ambientali
uniche. Il parco venne istituito nel 1983 e ha una superficie di
5580 ettari. Nell'ambito del parco sono presenti testimonianza interessanti
di ingegneria idraulica del secolo XIX tra le quali i navigli e
le chiuse di Leonardo a Trezzo. Fra le opere di ingegneria civile
è notevole il ponte di ferro di Paderno - Calusco. Un esempio di
intervento urbanistico legato alla industrializzazione ottocentetesca
è il villaggio operaio di Crespi d'Adda.